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Sorrento

 
Sorrento, quante definizioni sono state attribuite a questa località, una delle più affermate mete del turismo internazionale.

Sorrento patria del poeta Torquato Tasso, che qui nacque nel 1544, Sorrento gentile, Sorrento: terra dei colori, Sorrento: terra delle Sirene, Sorrento città dei giardini di agrumi, ecc.

In ognuna di queste definizioni c'è una verità perchè, effettivamente, Sorrento è una graziosissima cittadina dove gentilezza ed ospitalità sono un binomio che si tramanda di generazione in generazione. Sorrento, senza inutile retorica, è effettivamente la terra dei colori: tinte brillanti o sfumate a seconda del mutare delle stagioni. Basta soffermarsi ad osservare quanto può essere suggestivo un tramonto perdendo lo sguardo in direzione di Punta del Capo, di Ischia o Procida, di cui si riesce a seguire nettamente il profilo, per rimanere stupefatti della varietà dei colori e della bellezza dei luoghi. Oppure guardare, possibilmente dal mare, il maestoso costone tufaceo che cambia colore ad ogni ora del giorno. Ed allora perchè non lasciare andare la mente indietro nel tempo così, con un pizzico di immaginazione, si potranno rivedere le agili navi greche solcare le onde ed Ulisse saldamente legato all'albero maestro per ascoltare indenne il pericoloso canto delle Sirene... o seguire la scia delle navi romane cariche di mercanzie e di marinai operosi, oppure curiosare nelle maestose ville che gli imperatori romani fecero costruire sui nostri litorali, tra i più belli del mondo. 0 ancora navi nere come la pece, armate di tutto punto, cariche di feroci turchi, come quelle che in cerca di ricchezze e bottini, saccheggiarono Sorrento nel 1558.

Quante leggende si raccontano su queste invasioni, leggende, quasi sempre legate alla grande devozione che i sorrentini nutrono per il loro patrono Santo Antonino ed alla loro radicata fede. Basta andare nella cripta della Basilica, dedicata appunto a Sant'Antonino, per rimanere profondamente colpiti dalla quantità degli ex voto offerti al patrono, e leggervi dietro storie, più o meno tristi, di una popolazione semplice e laboriosa influenzata, nel corso del tempo, da culture diverse. tante civiltà sono passate di qui: gli Etruschi, i Greci (che diedero alla città la pianta urbana ancora oggi chiaramente leggibile nel centro storico), gli Oschi, i Romani. Poi la sottomissione a Bisanzio, il saccheggio ad opera dei Longobardi, la conquista dei Normanni, il benefico influsso degli Aragonesi.

Dopo un lungo periodo di stasi, ai primi del '700 iniziò un periodo di rinascita culturale, economica e sociale per l'intera penisola sorrentina, che raggiunse l'apice nel corso dell'ottocento allorchè nacque e si consolidò la vocazione turistica di questa località che venne inserita nel cosidetto "Grand Tour", un viaggio nei luoghi più significativi d'Italia che ogni nobile rampollo europeo dell'epoca doveva compiere a completamento della propria formazione culturale, storica e letteraria. Vennero, così, a soggiornare a Sorrento, in cerca di sole e di ispirazione, ospiti illustri quali Byron, Keats, Scott, Dickens, Goethe, Wagner, Ibsen e Nitzsche solo per citare i più noti.

Nelle stesso periodo si intensificarono tutte le attività lavorative più tradizionali, quali l'agricoltura, il commercio marittimo e finalmente e progressivamente quella industria turistica che attualmente rappresenta il settore portante dell'economia sorrentina.
 
 
 
 
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